Carissimi amici di Bolzano,
abbiamo appena terminato la celebrazione della Passione del Signore. In quest’occasione vi ho ricordati e affidati tutti a Gesù e vi auguro una santa Pasqua.
Oggi ho saputo per certo, se il buon Dio vorrà, che sarò in Italia per un mese in settembre. Di tempo ne resta ancora molto, ma già pregusto la gioia di rivedere la mamma e ognuno di voi.
Qui al convento del Carmel di Bangui si è aggiunto a noi un quinto sacerdote neo-ordinato, padre Grace à Dieu. Siamo quindi in cinque, con una ventina di seminaristi e giovani frati in formazione: una comunità tutta africana, in cui io sono l’unico “bianco” come si suole dire, con tutte le ricchezze e difficoltà che questo comporta. Ma è bello per me vivere in una comunità di giovani, speranze di questa giovane chiesa e di questo caro popolo. I confratelli e i seminaristi giovanissimi mi mostrano il loro affetto.
Le mie giornate passano veloci tra la scuola agricola e la bella e variopinta fattoria pedagogica, che sta diventando un vero e raro gioiello nel nostro povero paese: le oltre cento mucche con i loro numerosi vitellini mi mostrano tutta la loro simpatia quando sono in mezzo a loro e ci danno decine di litri di latte con cui produciamo gli unici formaggi del paese. Conigli, galline, quaglie, oche e faraone, sono una gioia al vedersi (e al palato). Così il ricco orto e i cinque ettari di frutteto da impiantare in questi mesi prima della mia partenza in Italia. Lavoro per me ce n’è tanto e troppo (anche per questo sento bisogno di staccare per un mese). La gente visita entusiasta la nostra bella realtà. Spero li ispiri a fare altrettanto. Il Centrafrica lo merita. Grazie a voi tutti per il vostro costante e generoso aiuto, che mi permette di fare crescere questa bella realtà. (Oltre al nuovo pozzo per l’acqua, abbiamo quasi terminato la stalla per le pecore). Quando sarò con voi vi mostrerò le bellissime immagini della nostra realtà. Spero che qualcuno di voi possa venire di persona, a nome di tutti, per stare qualche tempo qui con noi. Non se ne pentirà.
A don Mario, ai vostri cari sacerdoti e a ognuno di voi un abbraccio fraterno, un grazie di cuore e l’augurio di una santa Pasqua che porti a tutti anche la pace vera. A presto. Padre Stefano