Padre Stefano scrive dal Centrafrica

Carissimo don Mario e carissimi amici, fratelli e sorelle di Bolzano, mi accorgo che non avete mie notizie da tempo. Tra confinamenti e de-confinamenti siamo tutti sottosopra. Seguo giorno dopo giorno le notizie dall’Italia e da Bolzano in particolare e mi rallegro che da voi va un po’ meglio. Sento la mamma quasi ogni giorno. Speravo di raggiungervi presto per stare due mesi con voi, ma, le frontiere ancora chiuse e l’assenza di voli per ora non lo permettono. Ma è soprattutto perché qui ora sono in piena attività con i miei cristiani, in particolare con le centinaia di bambini e ragazzi che prepariamo ai sacramenti. Vi domanderete: ma come va il contagio in Centrafrica? Male e bene: male perché i casi aumentano velocemente. Sui pochi tamponi fatti finora (solo 23.000) sono 4000 i positivi. Probabilmente il virus è molto diffuso, e non ci sono strutture per curare. A Baoro da un mese non c’è di medico e l’ospedale è fatiscente! Bene, perché probabilmente il virus qui è poco virulento. Si contano 40 morti, ma nessuno vede né i malati né questi morti. Da me a Baoro la gente svolge vita normale, come se nulla fosse! In piena pandemia, dopo quasi tre mesi di forti restrizioni, da tre settimane hanno di nuovo permesso messe e riunioni. La scuola resta chiusa ma le classi d’esame riprenderanno presto i corsi. E si preparano le elezioni presidenziali! E’ così che abbiamo ripreso il catechismo e in agosto conto di fare cerimonie, battesimi e cresime. Poi in settembre – se siamo vivi – (o Inshalla! -come dicono i fratelli mussulmani) e se ci sono voli e l’Italia mi apre le porte, spero di potere venire da voi (dopo dovute quarantene). In questi tempi abbiamo perso tutte le certezze che avevamo, resta solo, più forte di prima, la speranza nel buon Dio che ci ama e protegge. Da noi, in queste settimane, più del virus, temiamo i ribelli (il gruppo 3R, mussulmani peul), che stanno avanzando e attaccano e uccidono la gente compresi i militari del paese e le forze dell’ONU. E sono ormai numerosi e presenti dappertutto. Mi affido alla vostra preghiera e vi assicuro la mia. Un abbraccio forte. In Gesù e Maria. P. Stefano

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