SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE

Il bene nascosto

A proposito di San Giuseppe
Gesù, il Verbo incarnato di Dio, nasce in una grotta. Fra qualche giorno celebrando il Natale 2020, lo ricorderanno nel mondo oltre due miliardi di cristiani. Il numero fa impressione ma non si deve cadere nella trappola di una visione “muscolare” della fede, il cristianesimo non ha mai avuto buoni rapporti con i grandi numeri. A Betlemme Gesù nasce “fuori casa” perché l’imperatore Augusto, all’epoca l’uomo più potente del mondo, aveva indetto un censimento, voleva cioè contare tutti i suoi sudditi. È sempre la logica di Babele: gli uomini come mattoni, sudditi che “contano” solo se possono essere contati, calcolati, misurati (ed eventualmente scartati). È la logica esattamente opposta a quella del Dio della Bibbia che si china su ciascuno dei suoi figli, che lascia il grande numero, 99, per andare a cercare quell’unica (e insostituibile) pecorella che ha smarrito la strada. Quella pecora è piccola, non si vede, si trova come in un cono d’ombra, ma è proprio lei che spinge il Signore della Storia a muoversi, a operare meraviglie, a compiere il miracolo della salvezza. continua a leggere


Clicca qui per i canti della Messa delle ore 18:30

Prima lettura Gen 15,1-6; 21,1-3 Uno nato da te sarà tuo erede.
Salmo responsoriale Sal 104 Il Signore è fedele al suo patto.
Seconda lettura Eb 11,8.11-12.17-19 La fede di Abramo, di Sara e di Isacco.

+ Dal Vangelo secondo Luca 2,22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *